Sotto il sole e oltre le barriere: la salute dei lavoratori migranti nei mesi estivi
L'infermiere tra prevenzione, assistenza e mediazione culturale per tutelare i diritti e la salute dei lavoratori migranti impiegati nei settori più esposti
RN, MP, MSc Aurora Kokici
2 agosto 2025

Con l’arrivo della stagione estiva, il fabbisogno di manodopera nei settori ad alta intensità fisica come agricoltura, edilizia e logistica aumenta notevolmente. Una parte significativa di questa forza lavoro è costituita da migranti, spesso impiegati in condizioni precarie, esposti a temperature elevate e senza un’adeguata tutela sanitaria. Le criticità non riguardano solo gli aspetti fisici, ma anche quelli sociali, culturali e organizzativi, rendendo necessario un intervento strutturato e sensibile da parte del sistema sanitario, in particolare della figura dell’infermiere.
Condizioni lavorative critiche nei mesi estivi
I lavoratori migranti impiegati in agricoltura e edilizia affrontano carichi di lavoro intensi in condizioni climatiche estreme, spesso senza accesso a idonee misure di prevenzione. Secondo il Ministero della Salute e i dati INAIL, durante i mesi estivi aumentano i casi di colpi di calore, disidratazione, infortuni sul lavoro e patologie muscolo-scheletriche tra questa popolazione. In molte situazioni, le abitazioni fornite sono inadeguate, i trasporti non sicuri e l’accesso ai servizi sanitari è limitato o inesistente.
La precarietà contrattuale e l’irregolarità giuridica aggravano ulteriormente lo scenario: la paura di perdere il lavoro o di subire ritorsioni scoraggia i lavoratori dal segnalare problemi di salute, peggiorando gli esiti clinici anche per condizioni evitabili.
Barriere linguistiche e culturali nella promozione della salute
Un ulteriore ostacolo alla tutela della salute dei lavoratori migranti è rappresentato dalle barriere linguistiche e culturali. La scarsa comprensione della lingua italiana rende difficile comprendere le istruzioni di sicurezza, partecipare a momenti formativi o comunicare sintomi e disagi. Inoltre, vi sono differenze nella percezione della salute, dell’accesso ai servizi sanitari e nella fiducia verso le istituzioni.
Per rispondere efficacemente a queste sfide, è fondamentale adottare un approccio interculturale, promuovendo modelli comunicativi rispettosi e comprensibili. Questo implica anche il coinvolgimento di mediatori culturali e la produzione di materiali informativi multilingue, accessibili e adattati al contesto lavorativo specifico.
Il ruolo dell’infermiere nella prevenzione e mediazione culturale
L’infermiere, soprattutto se operante nell’ambito della sanità occupazionale o nei contesti territoriali, gioca un ruolo chiave nell’identificazione precoce dei bisogni di salute dei lavoratori migranti. Le sue competenze non si limitano all’assistenza clinica, ma si estendono alla formazione, all’educazione alla salute e alla mediazione culturale.
Le principali azioni infermieristiche in questo ambito includono:
- Valutazione dei rischi legati al caldo e al sovraccarico fisico, con educazione su idratazione, pause regolari, abbigliamento adeguato.
- Identificazione di segnali precoci di disagio psicologico dovuto a isolamento, marginalizzazione o sfruttamento.
- Utilizzo di strumenti comunicativi multilingue per superare le barriere linguistiche.
- Collaborazione con mediatori culturali, associazioni locali e ONG per rafforzare la rete di protezione sociale.
- Coinvolgimento nei progetti di outreach, come ambulatori mobili, campagne di screening o vaccinazioni nei luoghi di lavoro.
Esempi virtuosi sono rappresentati da progetti come “Salute migrante” promossi in alcune regioni italiane, dove gli infermieri partecipano attivamente alla creazione di reti territoriali per raggiungere popolazioni lavorative spesso invisibili ai canali sanitari tradizionali.
Contributo di AIOHN
AIOHN, Associazione Italiana degli Infermieri di Sanità Occupazionale, sostiene attivamente una visione inclusiva della salute nei luoghi di lavoro. In occasione delle stagioni più critiche, come quella estiva, promuove linee guida e momenti di confronto su temi etici e operativi relativi alla tutela dei lavoratori più vulnerabili, tra cui i migranti.
L’associazione incoraggia lo sviluppo di competenze interculturali tra gli infermieri del lavoro, supportando progetti pilota, iniziative formative e attività di advocacy per favorire ambienti di lavoro equi e sicuri per tutti, indipendentemente dalla provenienza o dalla condizione giuridica.
Conclusioni e raccomandazioni operative
Per garantire una reale tutela della salute dei lavoratori migranti nei mesi estivi, è fondamentale che le aziende, le istituzioni sanitarie e le associazioni professionali collaborino attivamente.
L’infermiere rappresenta un punto di snodo cruciale tra le esigenze cliniche, organizzative e culturali.
Raccomandazioni operative:
- Implementare attività di sorveglianza sanitaria nei settori agricolo ed edile durante l’estate.
- Formare gli infermieri sulle competenze transculturali e sulla comunicazione efficace in contesti multilingue.
- Creare materiale informativo multilingue e visivamente accessibile sui rischi legati al caldo e agli infortuni.
- Introdurre sportelli di ascolto e intervento infermieristico nei luoghi ad alta concentrazione di lavoratori migranti.
- Promuovere una rete tra enti pubblici, terzo settore e aziende per garantire l’accesso ai servizi anche a chi ha difficoltà linguistiche o burocratiche.
Solo attraverso un approccio integrato, umano e professionalmente competente sarà possibile migliorare concretamente le condizioni di vita e lavoro di migliaia di persone che contribuiscono ogni giorno al funzionamento dei settori chiave della nostra economia.
Bibliografia essenziale:
- INAIL, “Sicurezza sul lavoro e popolazione migrante: linee di indirizzo”, 2021
- Ministero della Salute, “Strategie per la promozione della salute nei contesti lavorativi multiculturali”, 2022
- Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), “Health of Migrant Workers in Europe”, 2023
- OMS, “Occupational health and safety in extreme heat: global guidance”, 2022
- “Health care access for undocumented migrants in Europe: a scoping review” – BMC Public Health, 2021 Analisi comparativa di come i vari sistemi sanitari europei rispondono ai bisogni sanitari dei migranti irregolari.
- Zavattaro E., “Il ruolo dell’infermiere nella tutela della salute dei migranti stagionali in agricoltura” – Rivista L’Infermiere, FNOPI, 2020 Articolo italiano focalizzato proprio sul ruolo dell’infermiere in contesti agricoli.
- D’Alessandro D., Zoppi T., “Determinanti sociali e salute dei lavoratori migranti: un’analisi critica” – Annali di Igiene, 2022 - Riflette su salute, disuguaglianze e determinanti sociali.