Nuovo Accordo Stato-Regioni sulla Formazione Salute e Sicurezza (2025): Cosa Cambia per le Professioni Sanitarie

RN, MP, MSc Aurora Kokici
28 aprile 2025

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Una svolta normativa attesa da oltre un decennio.

Con l’Accordo del 17 aprile 2025, sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni ai sensi dell’art. 37, comma 2 del D.lgs. 81/2008, l’Italia compie un significativo passo avanti verso l’armonizzazione e aggiornamento della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Un provvedimento che coinvolge direttamente tutti i professionisti sanitari, con ripercussioni immediate sull’organizzazione, erogazione e validazione della formazione continua.

Per il mondo sanitario – e in particolare per l’infermieristica del lavoro – si apre una nuova fase, fatta di responsabilità crescenti, opportunità formative strutturate e nuovi spazi di protagonismo professionale.

Principali novità dell’Accordo: impatti chiave sul settore sanitario

1. Formazione obbligatoria, strutturata e tracciabile

L’accordo introduce standard minimi vincolanti per durata, contenuti e modalità della formazione rivolta a lavoratori, dirigenti, preposti, datori di lavoro e professionisti della prevenzione. Per i sanitari che operano in ambienti ospedalieri, ambulatoriali, RSA, cliniche private o servizi domiciliari, ciò si traduce in:

  • Percorsi formativi diversificati in base al rischio (basso, medio, alto), con durate da 8 a 16 ore;
  • Obbligo di formazione generale + specifica su rischi biologici, chimici, stress lavoro-correlato, movimenti ripetitivi e microclima;
  • Verifiche di apprendimento e tracciabilità dei crediti formativi anche per eventi online e in modalità mista.

Durata formazione in base al rischio

2. Riconoscimento formale dei formatori: una sfida per le professioni sanitarie

I docenti devono possedere i requisiti previsti dal D.M. 6 marzo 2013. Questo riconoscimento:

  • Rafforza il ruolo formativo degli infermieri del lavoro, spingendoli verso la certificazione come formatori esperti in salute e sicurezza;
  • Impone una riflessione sugli standard qualitativi e sulle metodologie formative usate negli ospedali, nei corsi ECM e nei master.

3. Maggiore attenzione alla verifica dell’efficacia formativa sul campo

Una delle svolte più significative riguarda la necessità di valutare l’impatto reale della formazione durante l’esercizio professionale. I professionisti sanitari saranno coinvolti in:

  • Monitoraggi periodici sulla ricaduta della formazione nella pratica clinica e nei comportamenti sicuri;
  • Audit e check-list comportamentali da parte dei Servizi di Prevenzione e Protezione (SPP) o del RSPP interno.

Infermiere del lavoro: dal supporto tecnico al pilastro strategico

In questo nuovo scenario, l’infermiere del lavoro non è più solo un operatore “di campo”, ma diventa un mediatore formativo, un consulente per la sicurezza e un facilitatore del cambiamento organizzativo.

Nell’ottica del nuovo Accordo:

  • Può co-progettare percorsi formativi su misura per i team sanitari (turnisti, OSS, medici, terapisti);
  • Può essere formatore riconosciuto e referente per la valutazione delle competenze acquisite;
  • Può intervenire nell’analisi dei fabbisogni formativi e nel monitoraggio dell’efficacia, contribuendo alla cultura della sicurezza in maniera sistemica.

Rischi psicosociali e stress lavoro-correlato: una priorità esplicita

Tra i contenuti specifici obbligatori, l’accordo sottolinea l’importanza di trattare i rischi psicosociali, inclusi:

  • Stress lavoro-correlato, burnout, aggressioni e molestie;
  • Differenze di genere, età, condizioni di disabilità;
  • Sostenibilità del carico emotivo nei contesti ad alta intensità assistenziale.

L’infermiere del lavoro e il medico competente dovranno collaborare sempre più con psicologi del lavoro, RLS e dirigenti sanitari per pianificare interventi mirati e integrati.

Formazione digitale: regolata, certificata, verificabile

Il nuovo Accordo valorizza la formazione a distanza (FAD) ma ne definisce requisiti rigidi:

  • Piattaforme tracciabili, accessi nominativi, verifica identità del discente;
  • Valutazioni in itinere e finali con strumenti validati;
  • Esclusione dell’e-learning per le attività pratiche.

Ciò impone agli enti formativi sanitari un salto di qualità: basta corsi generici, servono contenuti validati, accreditati e personalizzati.


Conclusione: un’occasione per ridefinire il ruolo della formazione nella sanità

Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 non è solo un aggiornamento normativo, ma un’opportunità per rafforzare il sistema salute e sicurezza a partire dalla cultura professionale. Per la comunità infermieristica, si tratta di un invito a occupare con competenza e visione un ruolo centrale nella formazione, nella prevenzione e nella governance della sicurezza.

Le decisioni della Conferenza Stato-Regioni toccano temi cruciali per la sanità pubblica, l’organizzazione del lavoro e la sicurezza. Per gli infermieri e le professioni sanitarie, si aprono nuove opportunità di partecipazione e protagonismo nei campi della formazione, sicurezza sul lavoro, governance clinica e ricerca. L’associazione italiana occupational health nursing (AIOHN), in particolare, è chiamata a giocare un ruolo proattivo, guidando i cambiamenti e promuovendo una cultura della prevenzione e del benessere nei contesti lavorativi.

Come AIOHN, cogliamo la sfida e rilanciamo: *l’infermiere del lavoro è pronto a fare la differenza.


Aurora Kokici