Lavorare Insieme per la Salute nei Luoghi di Lavoro: il Ruolo Sinergico dell’Infermiere e del Terapista Occupazionale
Dr.ssa Doci Mimoza, terapista occupazionale | Dr.ssa Kokici Aurora, infermiera
18 aprile 2025

La crescente complessità dei contesti lavorativi richiede un approccio integrato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’infermiere occupazionale e il terapista occupazionale, pur con background differenti, condividono una missione orientata alla prevenzione, promozione del benessere e reinserimento lavorativo.
L’articolo analizza la sinergia tra queste figure attraverso casi studio, grafici esplicativi e buone pratiche, mettendo in luce il valore aggiunto di una collaborazione interprofessionale. Viene inoltre presentato un modello operativo fondato sull’interdisciplinarità, con riferimenti normativi e bibliografici che ne rafforzano la validità. La riflessione si conclude con una panoramica sulle sfide future e le opportunità di sviluppo della cultura della salute aziendale.
Nel mondo del lavoro contemporaneo, sempre più complesso e in rapida evoluzione, la promozione della salute e la prevenzione degli infortuni rappresentano sfide cruciali. In questo scenario, la collaborazione tra l’infermiere occupazionale e il terapista occupazionale si configura come una strategia vincente per garantire ambienti lavorativi più sicuri, inclusivi e orientati al benessere globale del lavoratore. Due figure con competenze diverse ma complementari, che insieme possono fare la differenza.
L’infermiere occupazionale è una figura professionale altamente specializzata, il cui ruolo spazia dalla sorveglianza sanitaria alla promozione di stili di vita salutari in azienda, fino alla gestione delle emergenze sanitarie. Opera in stretto collegamento con il medico competente e gli altri attori della prevenzione.
Il terapista occupazionale, invece, è l’esperto della funzionalità e dell’autonomia nelle attività quotidiane, incluso il lavoro. Attraverso la valutazione delle abilità residue, l’adattamento degli ambienti e il reinserimento personalizzato, contribuisce in modo determinante alla riabilitazione e alla partecipazione attiva del lavoratore.
Nonostante la diversità di approccio, entrambe le figure sono guidate da una missione comune: garantire al lavoratore le migliori condizioni di salute e sicurezza possibili. Questo obiettivo si traduce in azioni concrete che spaziano dalla prevenzione degli infortuni muscoloscheletrici all’inclusione di lavoratori fragili o con disabilità, fino alla promozione del benessere psico-fisico.
Ma come si realizza, nella pratica quotidiana, questa sinergia?
Attraverso valutazioni condivise, progettazione di percorsi di reinserimento personalizzati, formazione congiunta dei lavoratori e collaborazione nella definizione di protocolli aziendali. L’infermiere monitora la salute del lavoratore e coordina le attività sanitarie, mentre il terapista interviene per ottimizzare le condizioni ambientali e funzionali dell’attività lavorativa.
Esempi:
- Un impiegato con un infortunio alla spalla: l’infermiere lo segue clinicamente, mentre il terapista occupazionale propone ausili ergonomici, consiglia posture corrette e guida il rientro graduale.
- Un lavoratore affetto da stress lavoro-correlato: l’infermiere si occupa della parte psicoeducativa, mentre il terapista sviluppa strategie per gestire i carichi di lavoro e mantenere l’equilibrio occupazionale.
Le esperienze più avanzate mostrano che i risultati migliori si ottengono quando le due figure operano in modo integrato all’interno di team multidisciplinari. Screening congiunti, audit ergonomici, formazione interprofessionale e protocolli per il reinserimento costituiscono alcune delle best practice ormai consolidate.
Tuttavia, non mancano le sfide:
- il riconoscimento normativo dei ruoli,
- la frammentazione dei percorsi formativi,
- la difficoltà di comunicazione tra servizi.
Per affrontarle, è necessario:
- promuovere una cultura organizzativa fondata sull’interdisciplinarità,
- rafforzare le competenze trasversali,
- investire in modelli operativi condivisi.
Appendice - Grafico 1: Competenze in sinergia
Il seguente diagramma di Venn rappresenta le competenze distintive e condivise tra l’infermiere occupazionale e il terapista occupazionale, evidenziando come la loro integrazione operativa favorisca un approccio completo alla salute nei luoghi di lavoro.
Appendice - Grafico 2: Processo di reinserimento lavorativo
Questo diagramma di flusso illustra le fasi del reinserimento lavorativo gestite in modo sinergico da infermiere occupazionale (I) e terapista occupazionale (T), evidenziando la complementarità dei rispettivi ruoli nel percorso di ritorno al lavoro.
Appendice - Grafico 3: Impatto sulla riduzione degli infortuni
Il grafico a barre mostra come il tasso di infortuni sia significativamente più basso nelle aziende in cui è attiva una collaborazione tra infermiere occupazionale e terapista occupazionale. I dati sono esemplificativi ma rappresentano una tendenza confermata da studi recenti.
Appendice - Grafico 4: Casi studio di successo
Questa infografica sintetizza tre esempi concreti di successo, in cui l’integrazione tra infermiere e terapista occupazionale ha prodotto miglioramenti tangibili nella sicurezza, nella prevenzione e nel benessere lavorativo in diversi settori professionali.
Bibliografia
- American Occupational Therapy Association. (2020). Occupational therapy’s role in workplace health and wellness. AJOT, 74(3).
- European Agency for Safety and Health at Work. (2022). Healthy workplaces campaign.
- Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP. (2021). Il ruolo del terapista occupazionale nella prevenzione degli infortuni sul lavoro.
- International Commission on Occupational Health (ICOH). (2019). Guidelines for occupational health nursing practice.
- Ministero della Salute. (2020). Linee guida per la promozione della salute nei luoghi di lavoro.